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Gnocchi con i "cucul"

Valmalenco

Rif. Alpe Ponte 1521m

Alpe Ponte
Rifugio Alpe Ponte

L'anello delle Cassandre

Sondrio

Caspoggio Wild Park

Parco avventura

Arigna-Fontaniva. L'antico nucleo, la chiesa e il laboratorio dei pezzotti- Visita guidata

  Una visita per scoprire il nucleo rurale di Fontaniva, la chiesa dei Santi Carlo e Ignazio e il lavoro dell’ultimo artigiano dei Pezzotti di Val d’Arigna, con visita al laboratorio. Una occasione ghiotta per scoprire le peculiarità del versante orobico del territorio di Ponte in Valtellina e per gettare uno sguardo sul conoide di Ponte e sulle Alpi Retiche, dagli 800 metri di quota di questa deliziosa contrada.   domenica 13 agosto, ore 17.00 – 19.00 mercoledì 23 agosto, ore 17.00 – 19.00 Ritrovo in via Fontaniva. Visita gratuita, per info e prenotazioni: Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco:tel. 0342 451150 oppure info@sondrioevalmalenco.it

La Chiesa di San Maurizio, la piazza e le cantine nella ex Casa della latteria- Visita guidata

Una visita per scoprire cosa rende tanto speciale la chiesa di San Maurizio, dove non mancano spunti per allargare il discorso alle vicende artistiche della Valle. L’edificio non è stato toccato dalle trasformazioni di età barocca; qui, varcata la soglia, è ancora possibile percepire la spazialità quattrocentesca. Dipinti, arredi e sculture sono di qualità altissima. La piazza è tra le più aristocratiche della media Valtellina, delimitata da storici edifici. Un unicum il neoclassico lavatoio coperto. Il percorso termina alla ex Casa della Latteria, con visita alle cantine di un piccolo produttore. venerdì 1° settembre, ore 17.00 – 18.30 Ritrovo sul sagrato. Visita gratuita, per info e prenotazioni: Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco:tel. 0342 451150 oppure info@sondrioevalmalenco.it

Santuario della Beata Vergine delle Grazie

Sorto nella seconda metà del Seicento, il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Primolo è tuttora meta di pellegrinaggi e luogo di devozione. Costruito nel 1688 su un dosso dal quale si domina la conca di Chiesa Valmalenco, gode di una splendida posizione panoramica. I frazionisti della contrada desideravano costruire una chiesa per le proprie necessità spirituali, poiché vivevano il disagio di doversi recare a Chiesa per assistere alle funzioni religiose. Ma mentre gli abitanti di Primolo pensavano a una chiesa modesta, il parroco Giovanni Chiesa mirava ad erigere un santuario collocato in un luogo ben visibile da tutta la Valle, tale da divenire una meta di pellegrinaggio e di devozione mariana. Dopo anni di disaccordo, il parroco riuscì a convincere i primolesi ad erigere il santuario che egli avrebbe voluto chiamando in causa la Madonna la quale, stando al racconto di una fonte settecentesca, dovette apparirgli in sogno ordinandogli di erigere un santuario in suo onore proprio nel luogo dove lui stesso avrebbe desiderato costruire. Nel corso del Settecento il santuario divenne uno dei presidi mariani valtellinesi di maggiore devozione, tale da ricevere, nel 1765, il riconoscimento dell’incoronazione della statua della Madonna, un privilegio che a quell’epoca era stato conferito soltanto ai due santuari più rilevanti della provincia, ossia quello della Madonna di Tirano e quello della Madonna di Gallivaggio. Sin dai primi anni in cui fu costruito, il santuario divenne ben presto meta di devozione e di pellegrinaggio da parte di un intenso flusso di fedeli attirati anche dai paesi vicini, ma soprattutto luogo ove impetrare grazie e protezione alla Vergine, così come testimoniano ancor oggi alcune tavolette ex voto molto antiche. Si consolidò ben presto la consuetudine di celebrare la festa del santuario la prima domenica d’agosto, così come v’è ragione di ritenere che anche la tradizionale processione con la statua della Madonna per le vie del paese abbia avuto origine in concomitanza con la costruzione del santuario stesso. La sera precedente venivano accesi, in gran numero i falò notturni sugli alpeggi della Valle, una tradizione che costituiva non solo un momento di festa comunitaria, ma soprattutto un segno di devozione a Colei che i Malenchi sentivano come la ‘loro’ Madonna, ossia la Madonna di Primolo. Nel corso dei tre secoli di vita del santuario, la devozione alla Madonna di Primolo ha portato alla nascita di tradizioni in cui si sovrappongo elementi sacri e profani: è il caso della ben nota tradizione del ‘grattare il vetro’ della nicchia dove è conservata la statua della Madonna da parte delle donne in cerca di marito. Fonte - Ecomuseo della Valmalenco

Chiesa di Sant'Anna

Fondata il 26 luglio 1688 e ampliata nel 1976, la piccola chiesa di S. Anna di Chiareggio fu eretta per volere di Lorenzo Chiesa, notaio e ricco esponente dell'omonima famiglia che visse per più di quattro secoli a Chiesa in Valmalenco. Chiareggio era, a quell'epoca, più di un semplice alpeggio di montagna. Di lì passava la strada cavallera del Muretto che conduceva in Svizzera e proprio a Chiareggio esisteva un'osteria con alloggio per i viaggiatori in transito. Luogo molto frequentato dunque, per almeno otto mesi all'anno. La facciata della chiesa ha un semplice portale in pietra, sopra il quale campeggia una composizione artistica in pietra, raffigurante Sant'Anna, opera di Amabile Bruseghini (1982). Sul tetto vi è una piccola cella campanaria.L'interno è molto sobrio; unica opera presente è la pala dell'altare raffigurante Sant'Anna con il marito San Gioacchino e la figlia Maria.Sulla parete esterna destra, nel 1956 è stata collocata una lapide in memoria di Ettore Castiglioni, alpinista e attivo anti-fascista che trovò la morte per assideramento nel 1944, nei pressi del Passo del Forno. La festa di Sant'Anna si celebra la quarta domenica di luglio, con funzioni liturgiche, la tradizionale "asta del formaggio" in favore della parrocchia e tante manifestazioni folcloristiche animate dall'associazione "Amici di Chiareggio". Fonte - Ecomuseo della Valmalenco

Da Primolo ai Laghetti di Sassersa

Da Chiesa in Valmalenco si raggiunge Primolo, frazione situata poco sopra a quota 1274 metri di altitudine, possiamo lasciare l’auto nel parcheggio del campo sportivo. Si segue da qui la strada sterrata che va verso il bosco, ignorando le prime indicazioni per l’Alpe Pradaccio si sbuca poco dopo in un’ampia piazzola con vari cartelli segnaletici. Per raggiungere la meta seguiamo l’indicazione per l’Alpe Pradaccio sulla destra, imboccando così il sentiero 318. Attraverso boschi di larici e oltrepassando un torrente, il sentiero ci porta nella piana dove sorge l’Alpe Pradaccio, 1725 metri, non senza pendenze impegnative. Dopo un breve tratto pianeggiante oltrepassate le baite, si torna a salire ripidamente sul fianco destro attraversando una sassaia. Dopo circa un’altra ora di salita, sempre accompagnati dai segnavia orizzontali e dalla segnaletica verticale che identificano il sentiero, siamo in vista del primo dei laghetti di Sassersa, che compare al momento di scavallare la bocchetta. In questo punto abbiamo già superato i 2000 metri di altezza: il laghetto inferiore di Sassersa si trova a quota 2368 metri, il laghetto di mezzo a quota 2391 metri, mentre il laghetto superiore è a 2400 metri. 3 bacini alpini dalle acque di colore azzurro intenso, nelle quali si specchiano le vette delle montagne circostanti tra cui il pizzo Rachele. Il percorso ha un tratto veramente molto ripido e un dislivello di 1.000 m circa Chi fosse particolarmente allenato e volesse proseguire può raggiungere il Passo Ventina e rientrare dall’Alpe Ventina e poi fino a Chiareggio. Questo percorso è parte della seconda tappa dell’Alta Via della Valmalenco.In aggiunta lungo il percorso del ritorno, circa a quota 2200 metri, è possibile deviare a sx per andare a vedere il Lago Nero che si trova sotto il Monte Braccia. Bellissimo anche questo laghetto. Lì, seguendo i segnavia bianchi, c'è una traccia che permette di arrivare speditamente a congiungersi al sentiero fatto in salita e quindi tornare alla pineta di Primolo.

Bike Trail & Downhill Park

Vivi la montagna in bicicletta - primavera/estate

Equitazione

Equitazione Alpina nasce dalla passione, lunga oltre 30 anni, di Simone accompagnatore di turismo equestre certificato SEF-Italia – C.O.N.I. A pochi passi da Sondrio in Valtellina cuore delle Alpi, dove inizia il Parco delle Orobie avvolto da una natura selvaggia e ancora da scoprire puoi trovare Equitazione Alpina. Offriamo pensione per il tuo cavallo in box e paddock, passeggiate di una o più ore per i principianti, trekking di uno o più giorni per i più esperti, scuola di equitazione, addestramento e rieducazione del tuo cavallo.   ITINERARIO ALBOSAGGIA-SAN BERNARDO Si tratta di una semplice passeggiata, adatta a cavalli e cavalieri poco allenati. Si sale per una bella mulattiera immersi nel bosco di latifoglie tipico del Parco delle Orobie Valtellinesi fino a sbucare nei pianeggianti e soleggiati prati di San Bernardo. Una volta giunti qui immancabile uno spuntino con una buonissima crostata o perché no un tipico pranzo valtellinese il tutto all’accogliente Agriturismo Gaggi    www.agriturismogaggi.it   ITINERARIO ALBOSAGGIA-LAGO CASERA Percorso indicato solamente per cavalli e cavalieri con un ottimo allenamento. Si percorre la strada che raggiunge i Campelli di Albosaggia, da qui si intraprende una comoda mulattiera carrozzabile che ci accompagnerà fino alla nostra meta. Si tratta del percorso più completo dove è possibile vedere tutte le tipologie di terreni che il parco delle Orobie Valtellinesi offre. Una volta giunti in cima è possibile ammirare il Monte Disgrazia e il gruppo del Bernina. Presso il lago, consigliamo la prenotazione, è possibile effettuare un pranzo e assaggiare i formaggi prodotti nell’alpeggio circostante presso l’agriturismo Stella Orobica. www.stellaorobica.com   EQUITAZIONE IN VALMALENCO Equitazione Alpina ha sede nel cuore del Parco delle Orobie, in Albosaggia. Novità della prossima estate, dalla fine di giugno ai primi di settembre, Equitazione Alpina si trasferisce in Valmalenco, in località Sabbionaccio a San Giuseppe. Diversi sono gli itinerari proposti. Dalle semplici escursioni di un’ora o poche ore per i principianti alle uscite giornaliere che permettono di raggiungere la magica conca dell’Alpe Palù, accompagnati da un ottimo pranzo valtellinese, presso il Rifugio Lago Palù oppure all’agriturismo Malga Rundai. Ulteriore novità sono le possibili uscite in carrozza trainate dai cavalli, dove ci si lascia trasportare comodamente per apprezzare ancora di più la natura circostante.     CONTATTI Simone Accompagnatore certificato SEF-Italia – C.O.N.I. Sito internet: http://www.equitazionealpina.it/info@equitazionealpina.it348-2821009   Via CarasalliAlbosaggia 23010Sondrio  

Il faggio secolare di Lanzada e l'Alpe Ponte

Valmalenco