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Chiesa di San Maurizio

Non si conosce la data precisa di edificazione della primitiva chiesa di S. Maurizio che si erge nel centro di Ponte in Valtellina, iscrizioni scolpite nel marmo delle lesene laterali all'ingresso attestano interventi di ampliamento effettuati nel 1347. Nel 1460 venne completata la facciata a cura di Jacopo Corti di Valsolda, cui si deve anche il bel portale marmoreo in stile gotico-veneziano che reca nella lunetta un affresco di Bernardino Luini raffigurante la Madonna con Bambino e S. Maurizio. Anche la parte meridionale della chiesa offre spunti interessanti: un grande S. Cristoforo affrescato (XV-XVI sec.), una meridiana solare e un portalino con gli stemmi scolpiti dei Quadrio e della Comunità di Ponte. A destra dell'abside si erge il bel campanile in stile romanico-lombardo (XIV sec.); nel suo spigolo sud est si notano due pietre che recano curiose incisioni di epoca medievale. L'interno, a tre navate, racchiude pregevoli affreschi; sopra l'altar maggiore vi è un elegante ciborio in bronzo cesellato, opera dei fratelli Guicciardi di Ponte (1578). Il primo altare di destra, chiuso da ricca cancellata in ferro battuto, conserva una bella ancona in legno intagliato e scolpito, dorato e dipinto (ultimo Quattrocento), opera attribuita all'artista Giacomo Del Maino. Photo - Claudio Franchetti

Santuario Santa casa di Loreto

Il Santuario si raggiunge percorrendo la strada Panoramica dei Castelli che attraversa il versante retico con i suoi terrazzamenti vignati e offre una magnifica vista sulla Valle.

Collegiata dei santi Gervasio e Protasio

Una delle chiese più antiche della Valtellina, rimaneggiata e ampliata più volte e completamente ricostruita nel XVIII secolo

Santuario della Madonna della Sassella

Suggestiva chiesetta alle porte di Sondrio attorniata dai caratteristici vigneti terrazzati.

Chiesa di San Martino

Eretta su un edificio preesistente dedicato allo stesso Santo, sorge in posizione dominante nel cuore del paese.

Chiesa di Sant'Antonio Abate

Intorno al 1685-98 fu eretta la chiesa di Sant’Antonio (in seguito intitolata ai Santi Martino e Antonio), che sostituì l’antica parrocchia di San Martino. L’edificio fu consacrato nel 1780 e completato nel 1784. Il campanile fu eretto, invece, nel 1774, ed è stato recentemente restaurato.La chiesa presenta una facciata a capanna divisa da due cornici, una nicchia vuota nel frontone e due nell’ordine superiore, in quello inferiore due riquadri ai lati del portale sormontato da una cornice elaborata con un tondo a rilievo con la figura di s. Antonio.Nel 1775 il pittore luganese Giuseppe Antonio Torricelli (1710 – 1808), con il quadraturista ticinese Francesco Massalli (notizie 1761-1765), affrescò due Storie di S. Antonio nelle due pareti opposte del presbiterio della parrocchiale. Fonte: www.santantonioabate.afom.it

Chiesa di Sant'Abbondio

La chiesa parrocchiale di Polaggia ha facciata scandita da colonne, conclusa da un frontone triangolare sporgente; al centro l’affresco circolare al posto dell’originario rosone; nelle nicchie le statue di sant’Abbondio e san Gaetano. Testimonianza del precedente edificio è il portalino laterale datato 1607.La pala d’altare, realizzata da Cesare Ligari nel 1749, descrive la Vergine con Cristo deposto tra i santi Abbondio e Gregorio. Una fontanella in pietra rallegra il sagrato e ci orienta al portico che introduce al vicolo della Marchionna, dove ferveva un tempo un laboratorio di falegname. L’edificio annerito e abbandonato conserva sulla facciata un mirabile affresco datato 1718. Si ravvisa la Vergine Immacolata in veste bianca e abito azzurro con il piede nudo sopra il serpente e la falce di luna; è affiancata da san Giovanni Battista e da un santo pellegrino. Scendendo lungo un viottolo acciottolato si fiancheggia una nobile dimora che offre un bel portale d’ingresso in pietra con motivi incisi sui capitelli e sui piedritti e un grazioso balconcino ringhierato a riccioli. Una scalinata a pianerottolo si collega in fondo con un’edicola settecentesca che ripropone la figura dell’Immacolata in vaporoso manto blu sul vestito candido, i capelli lunghi sciolti lungo le spalle; si nascondono tra le nuvole piccoli angeli con gigli e rose. Fonte: Itinerari tra storia e arte, Comunità Valtellina di Sondrio

Chiesa di San Vittore

Una bella mulattiera conduce a questo imponente edificio che sorge fuori dal paese su di un promontorio posto a picco sul torrente Livrio.

Chiesa parrocchiale di S. Agostino

La pianta esterna, escluso l'altare, è un quadrato simmetrico sia in lunghezza che in larghezza, con una struttura che ricorda la pianta a croce latina ma con somiglianza alla croce greca. L'aula centrale quadrata termina su una copertura circolare schiacciata. L'altare è sovrastato da una copertura a botte con due spicchi di vela. Il pavimento è marmette. Vi sono due confessionali in legno intagliato con colonnine tortili e capitelli floreali e la scritta in rilievo: Erit solutum et in coelis. L'altare maggiore è in marmi policromati e tiene una grande tela mistilinea di Pietro Ligari con la Madonna con Bambino tra S. Agostino, un soldato, un putto e S. Tommaso ed è datata 1742. Sopra la tela vi è la serliana in vetro policromato con la croce centrale e ai lati S. Agostino e s. Tommaso. Ai lati dell'altare maggiore vi sono altre due tele di Pietro Lgari: una con L'annunciazione della gravidanza di S. Anna e l'altra rappresentata la nascita di Maria. Sulla volta dell'altare c'è un affresco con S. Agostino e S. Tommaso.

Chiesa di San Bernardo

La chiesa di San Bernardo, titolare della parrocchia di Colorina, si trova a breve distanza dall'edificio comunale. Si tratta di una costruzione ben conservata, con ampio piazzale in porfido ai margini della strada. La facciata richiama la struttura della chiesa di San Lorenzo a Fusine: è del tipo a salienti con una parte centrale sopraelevata e le due ali laterali più basse. Sotto una cornice marcapiano c'è un'apertura trilobata, mentre l'ingresso è in pietra con al centro un frontoncino lavorato e inciso. Le strutture murarie sono intonacate e la copertura a piode è stata rifatta. Il campanile sorge nella parte posteriore dell'edificio sacro, verso est. Sulla facciata appare un orologio ancora funzionante e la cella campanaria contiene cinque campane azionate elettricamente. La pianta della chiesa è a croce latina, con due cappelle laterali simmetriche. Il soffitto è a botte e il pavimento in piastrelle di marmo. L'altare è in marmo e alle pareti rispecchiano numerose tele, tra le quali l'Incoronazione della Vergine. La balaustra che separa il presbiterio dalla navata è anch'essa in marmo. Nelle cappelle sono conservate due statue, una della Madonna e una di Sant'Antonio. Di grande interesse l'organo secentesco, a cui si accede attraverso una stretta scala all'ingresso della chiesa. 

Chiesa di San Giacomo

Costruita su un dosso sopra l'abitato, è una chiesetta molto antica, somigliante alle case rurali di un tempo.

Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo

Situata nel centro del paese a 664 m.s.l., l'enorme Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo è facilmente individuabile da chi percorre la SS38. Per arrivare alle origini di questa Chiesa bisogna risalire al lontanissimo 1427, quando fu eretta a parrocchia. Sull'atrio della Casa parrocchiale vi è una scritta che ricorda molto bene l'evento e che si consente di avere una precisa data di nascita: 20 settembre 1427. Nel 1688 si susseguirono gravi episodi, lunghi periodi di carestia che misero a dura prova la fede della popolazione. Nonostante tutto i cittadini non si scoraggiarono e, seppur provati dagli eventi, si misero all'opera e riedificarono la Chiesa Parrocchiale, la quale  ricevette la consacrazione nel 1780 circa. Furono poi eseguite due grandi opere di restauro, nel 1888 e nel 1992, che però non cambiarono l'aspetto originario. Ancora oggi è infatti possibile vedere l'antico ossario situato sulla sinistra della chiesa e all'interno, si trovano ancora le antiche balaustre e gli inginocchiatoi. È possibile trovare al suo interno scritte risalenti al XVII-XVIII secolo. Di particolare pregio l’antico organo e la volta affrescata della Sacrestia. Photo: Federico Pollini