Da Chiesa si sale al Palù con la funivia. Dall’arrivo il sentiero scende fino al ristorante Campanacci. Da qui si sale in cima al tapis-roulant Baby e si arriva velocemente alle Baite dell’Alpe Palu dove si trova l’agriturismo Malga Rundai. Si prosegue, quindi, in un bosco di conifere su una sterrata oppure da sentierino che, in pochi minuti, conduce sulle rive del Lago Palù. Si può andare direttamente al Lago dal ristorante Campanacci seguendo la carrabile. Alternativa: Dall'Arrivo della funivia salire a destra un breve pendio che porta in circa 15 minuti all'arrivo della seggiovia del Dosso. Da li seguire un sentiero, ben segnalato, sul crinale che in circa 20 minuti conduce al rifugio Motta, posto su un terrazzo panoramico da cui si gode di bellissima vista su tutta la Valmalenco e sulle Orobie, sopra Sondrio.Da Chiareggio si segue il torrente Mallero fino all’ abitato di Pian del Lupo. Dopo avere attraversato la pineta e il ponte sul torrente che scende dal Passo del Muretto, si giunge alle caratteristiche baite di Forbesina (un tempo importante pascolo quasi completamente distrutto dall’alluvione del 1987), dove è possibile godere di un ampio panorama sulla Val Sissone e della maestosa parete nord del Disgrazia. Da Forbesina si raggiunge, sulla mulattiera principale verso la Val Sissone, l’Alpe Laresin da dove è possibile osservare l’ intera valle alluvionale della bassa Val Sissone. All’ ultima baita dell’ alpeggio il sentiero svolta a destra e, dopo pochi tornanti, raggiunge il dosso dove è posto il rifugio Tartaglione – Crispo. Il rifugio è ormai noto soprattutto tra i turisti in gita giornaliera per le deliziose frittelle.Lasciamo l'auto nel parcheggio sotto il Rifugio Zoia, ci incamminiamo verso la diga del primo lago e ne percorriamo il muraglione fino alla casa del custode. Prendiamo poi una sterrata che scende verso sinistra. Giunti ai piedi della diga, vi troviamo uno slargo. Seguire la indicazioni per i rifugi dell'Alpe Musella (1h) Continuiamo pertanto con la sterrata e continuiamo seguendo le indicazioni per la nostra meta fino ad una sbarra che chiude l'accesso alle vetture (m. 1880). Oltrepassata la sbarra, dovremo lasciare la sterrata e proseguire su un sentiero a destra. Saliamo in un bosco e superato un torrente su di un ponticello si raggiungono i prati dell'Alpe Musella. Ritorno: dallo stesso itinerario di salita oppure scendere fino all'Alpe Campascio e poi seguire un sentiero che vi riporta a Campo Moro.Salendo da Lanzada, lungo la strada che conduce ai bacini di Campo Moro e Gera si incontra l'abitato di Franscia. Proseguendo per altri 5 Km circa si incrocia una diramazione sulla destra nei pressi di un parcheggio (1950 metri). Da qui ha inizio il tracciato che conduce ai rifugi Cà Runcasch, all'Alpe Campagneda, e Cristina, all'Alpe Prabello. Superata la sbarra si segue il tratturo. Dopo poco si incontra l'Alpe Campascio (2078 metri), Qui ci si presenta un bivio: proseguendo lungo la strada sterrata si va verso Cà Runcasch, prendendo invece il sentiero che si stacca sulla destra ci si dirige al Rifugio Cristina. Ritorno dallo stesso itinerario oppure se vi trovate al rifugio Cristina seguire la traccia fino ad arrivare ad uno dei laghetti di Campagneda. Da qui scendere dal sentiero che incrocia anche il rifugio Cà Runcasch.Nel comune di Torre S. Maria proseguire sulla strada accessibile a tutti, seguendo l'indicazione rifugi alpini, che si trova nei pressi della Chiesa di Torre S.Maria. Si raccomanda di acquistare il pass giornaliero. Si sale con ampi tornanti fino a quota 1720 dove si trova un parcheggio per le auto. Dal parcheggio si prosegue a piedi seguendo le indicazioni per l'Alpe Piasci. Alla sinistra del rifugio, si individua un cartello che indica il sentiero da seguire per il rifugio Bosio, raggiungibile in circa 1.30 h di cammino. Il sentiero presenta lunghi tratti in falsopiano e solo un tratto un po’ ripido che si supera velocemente grazie agli ampi tornanti. Si supera l'Alpe Palù (1971 mt) e subito dopo si raggiunge il rifugio. Ritorno: dallo stesso itinerario di salita oppure dal rifugio Bosio, Alpe Zana, Alpe Arcoglio sup. ed inf.Salendo da Lanzada si accede all’ area di sosta a Campo Moro (1978 metri). Per raggiungere il Rifugio Zoia si lascia qui l'automobile e incamminandosi per la mulattiera si raggiunge la meta (3 minuti). Per il Rifugio Bignami bisogna invece transitare lungo la strada sterrata fino alla diga di Alpe Gera, la seconda diga. Lasciata l'automobile nel posteggio, si sale verso la casa dei guardian e si percorre l'intero camminamento della diga fino a raggiungere il sentiero che conduce all’Alpe Fellaria dove sorge il rifugio Bignami (2400 metri) Ritorno: dallo stesso itinerario oppure dal Rifugio Bignami percorrere l'intero periplo della diga che passa per l'Alpe Gembrè. VAL POSCHIAVINA – Una volta in cima al muro della diga, si prosegue la strada sul lato orientale,senza attraversare il muraglione della diga e la si raggiunge velocemente.Da Chiareggio il sentiero scende al ponte sul torrente Mallero, lo attraversa e sale nel bosco di conifere fino ad imboccare la valle del Ventina. Si viene accompagnati sulla destra, lungo la salita, dal torrente. Verso le fine del percorso, sempre su comoda mulattiera, si supera in diagonale un “gandone” e si raggiunge il Rifugio Gerli/Porro e subito dopo il Rifugio Ventina. Da qui si può percorrere il sentiero glaciologico che in circa 1h e mezza di cammino permette di arrivare fino alla fronte del Ghiaccio e scoprire, le diverse tappe di ritiro del ghiacciaio Ventina. Ritorno: dallo stesso itinerario di salita oppure scendendo dall’Alpe Ventina, appena dopo il secondo tornante secco proseguire a sinistra, su sentierino che conduce velocemente a Forbicina e poi a Chiareggio.La mulattiera comincia all’ingresso di Primolo e si inoltra nel lariceto per proseguire, sulla sinistra, in un tratto pianeggiante. Superati due valloni, si oltrepassa un dosso, dal quale si può godere una splendida vista sulla Valmalenco e sul Pizzo Scalino. Si prosegue passando accanto agli antichi torni ad acqua per la lavorazione della pietra ollare (da cui si ottengono i “lavecc”). Si oltrepassa il torrente Sassersa e si incontra un opificio utilizzato per la tornitura della pietra ollare. Proseguendo, si oltrepassa un punto di belvedere detto Crun e si giunge velocemente all’area estrattiva. Da qui si prosegue fino al laghetto dell’Alpe Pirlo e superato il maggengo si segue la traccia che scende alla sinistra. Qui si chiude l’anello e si ritorna a Primolo dallo stesso itinerario di salita.Il tracciato Chiesa – Caspoggio consente di collegare i due paesi con un percorso partendo da due diversi punti: -lasciata Chiesa si percorre via Brigata Sassari sino ad attraversare il Mallero per poi risalire lungo il sentiero fino a Caspoggio. -da località Vassalini si imbocca il sentiero alle spalle della ditta Marmi Pedrotti per poi raggiungere Caspoggio. Da qui ci si porta verso il centro dove si giunge alla contrada Negrini. Dalla Contrada Negrini si apre un viottolo: al termine ci troviamo nel punto di inizio della strada Cavalèra. Arrivati a San Antonio, scendiamo alla Chiesetta di Sant’ Antonio nei pressi delle due stazioni degli impianti di risalita Ritorno: Il ritorno può essere effettuato dallo stesso itinerario oppure scendendo verso Prabello – Sant’ Elisabetta, compiendo un circuito ad anello.
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