• Arte e Cultura

Nuclei rurali di Castione Andevenno

Cà Barboni - Vendolo

Cà Barboni

Comune: Castione Andevenno
Località: Da Triangia si sale lungo la strada asfaltata per il monte Rolla fino ad incontrare la deviazione per Barboni, da qui una breve mulattiera acciotolata sale fino al nucleo di Barboni Alta.
Epoca: Antecedente 1600

 

Cà Barboni è collocata a mezza costa, sopra Triangia, lungo il percorso che sale al monte Rolla. La frazione è divisa in due distinti nuclei : Barboni Basso e Barboni Alto. La zona inferiore, accessibile direttamente dalle auto, è stata in parte trasformata da differenti interventi edilizi, tra i quali si trovano comunque anche interessanti esempi di ristrutturazione come quello recentemente realizzato per l'avvio di un'attività agrituristica. Barboni Alta, raggiungibile percorrendo una piccola mulattiera acciotolata, presenta una maggiore unità tipologica ed architettonica. E' situata su un terreno in forte pendenza, in posizione panoramica e si sviluppa seguendo la giacitura delle curve di livello. Ha forma compatta, gli edifici addossati con più muri in comune sono realizzati in pietra, le coperture sono a doppia falda con orditura in legno e manto di lastre in pietra. Il nucleo presenta una separazione tra gli edifici adibiti a stalle e fienili e quelli utilizzati per la residenza, attigui a questi. In posizione dominante si trova è un grande edificio medievale, con speroni alla muratura e piccole finestrelle trilitiche. In generale intorno agli insediamenti si possono osservare nei sentieri, sui prati e nei boschi gli effetti di una costante manutenzione, risultato della permanenza di una discreta attività agricola.

Vendolo

Comune: Castione Andevenno
Località: La frazione è raggiungibile dalla strada che da Castione Andevenno porta, lungo un percorso a mezza costa, a Postalesio.
Epoca: Antecedente 1600

 

La frazione di Vendolo giace su un terrazzo morenico, in prossimità del torrente Boco, a mezza costa. L'insediamento si trova al limitare dei boschi e si sviluppa in modo lineare secondo le curve di livello. E' posto in posizione isolata rispetto alle altre frazioni del Comune di Castione. L'evoluzione urbanistica e tipologica dell'insediamento sono legate allo svilpupparsi nei secoli delle attività arigianali che si basavano sull'utilizzo dell'acqua come fonte d'energia. All'interno del nucleo, lungo il torrente, si trovano infatti alcuni mulini per la macinazione dei cereali, alcuni dei quali conservano ancora parte dei macchinari originari. Sono tutt'ora visibili i canali di distrubuzione dell'acqua che corrono lateralmente agli edifici .Il mulino detto della 'Rusina' riveste particolare importanza dal punto di vista etnografico e storico, è in atto un progetto di recupero e restauro della struttura e dei macchinari in legno .Nel centro storico di trovano alcuni forni che venivano utilizzati in comunità dalla popolazione. Gli edifici sono caratterizzati da murature in pietra a vista con rabbocco a calce o intonaco rustico. Si sviluppano mediamente su tre piani e hanno copertura a due falde con copertura in lastre di pietra. Al piano terra si trovano i locali in cui venivano svolte le attività artigianali e quelle legate all'allevamento: stalle e fienili. Ai piani superiori erano invece le abitazioni. All'interno dell'insediamento si trova casa Balestra, che si caratterizza per il bel portale in pietra lavorata e l' affresco rappresentante 'La vergine tra due Santi'. Il nucleo è attualmente abitato in maniera permanente. In alcuni casi gli edifici originari sono stati ristrutturati alterando la tipologia originaria. Si è verificata un espansione dell'insediamento verso ovest attraverso la costruzione di edifici isolati con giardini. Nell'area sottostante il nucleo vi è un terrazzo morenico con prati a sfalcio, al limitare di questo si trova la Torre medievale del Larice. L'insediamento si caratterizza per la presenza di numerosi affreschi di pregevole fattura.

 

Vedi anche

Castione Andevenno

Castione Andevenno

Sui terrazzamenti di Castione Andevenno crescono i vitigni di nebbiolo da cui nascono i rossi Valtellina Superiore DOCG, Riserva DOCG, Sforzato DOCG e il Sassella IGT.