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Chiesa di San Pietro
La chiesa di San Pietro fu edificata nei primi anni del ‘600 come attesta lo stesso arciprete Nicolò Rusca, che a quell’epoca era anche parroco della Valmalenco.
Il sagrato, di piccolissime dimensioni, è orientato a sud-est. La facciata a capanna è caratterizzata da un notevole portale in pietra architravato sovrastato dalla raffigurazione in bassorilievo del triregno, lo stemma di S. Pietro con i due simboli: la tiara e le chiavi.
Il campanile della chiesa di S. Pietro risale ai primi decenni del XVII secolo ed ha pianta quadrata. In alto si trova l’orologio a numeri romani, che si ripete identico sui quattro fronti.
L’interno della chiesa è ad un'unica navata a tre campate coperte da due volte a botte interrotte da una volta a vela. Sulle pareti laterali della navata sono posti due quadri ovali del XVIII sec. di scuola ligariana rappresentanti la Crocifissione e Sant' Orsola e le vergini, e stampe della Via Crucis acquarellate del XIX sec.
La cappella laterale sinistra, detta “Cappella della Madonna” è coperta da una volta a botte e vi si trovano
: un quadro del 1835 raffigurante Sant' Orsola, la Madonna e Sant' Antonio Abate, tre medaglioni affrescati di Luigi Tagliaferri datati 1929 e raffiguranti rispettivamente Sant' Antonio Abate, due Angeli, Sant' Anna e la Madonna Bambina.
La chiesa conserva inoltre numerose tavolette ex voto per grazia ricevuta, tra le quali spicca quella raffigurante una persona salvata in extremis mentre stava cadendo dal campanile della chiesa. La scritta recita: Antonio Salvetti PGR (Per Grazia Ricevuta) nel dì 6 gennaio 1833. I due santi laterali, Sant' Orsola e Sant' Antonio.
Nella cappella destra è conservato un quadro di buona fattura del XVIII sec. raffigurante Sant' Antonio nel deserto.
Il presbiterio è coperto da una volta a crociera. Nel 1730-32 fu costruita l’ancona dell’altare maggiore, in stucco dipinto e dorato che incornicia la pala d’altare, una tela sempre di quell’epoca, di autore ignoto raffigurante L’incoronazione della Madonna, Santi Pietro, Cipriano e Giovanni Battista. L’ancona è in legno intagliato di cui è evidente la somiglianza a quella della vicina chiesa di S. Carlo a Vetto.
Ai lati del presbiterio c’erano due panconi del XVIII sec. di legno di noce intagliato, ora collocati all’entrata.