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Chiesa di San Carlo
A seguito di un voto della popolazione afflitta da un morbo che la stava decimando, la chiesa fu eretta nel 1623 a Fontaniva. Ad una prima visita appare parva, testudinata, ex caemento pavimentata, perhumida; unica capella septa cancellis ferreis, parva sacristia, semiconfessionarium; supra tectum campanile (piccola, coperta da volta, pavimentata in cemento, assai umida; ha un’unica cappella chiusa da cancelli in ferro, una piccola sacristia e un semiconfessionale; sul tetto [sic] il campanile [lm realtà il campanile si eleva dalla base della chiesa]). Visitata dal Mugiasca nel corso del ‘700, la chiesa mostrava “tre altari, il Maggiore il primo dedicato a San Carlo, il secondo al glorioso Patriarca S. Ignazio e il terzo a Santa Croce”. Era dotata di un discreto corredo di suppellettili, paramenti, biancheria. Successivamente fu ampliata nel 1867; divenne, con decreto 17 novembre 1886 del vescovo Pietro Carsana, chiesa parrocchiale di Arigna, in sostituzione della più antica chiesa di San Matteo. Fu consacrata nel 1893, anno in cui fu anche decorata da mano ad oggi ignota. Varcato il portale che si apre nella sobria facciata scandita da lesene, ci accoglie l’aula unica. Sull’altare maggiore si eleva un’ancona lignea scolpita, dipinta e dorata. Due sono le tele di interesse custodite nell’edificio; la prima attribuita a Cesare Ligari raffigurante un angelo che regge la croce con Santi; la seconda attribuita a Giovanni Battista Macolino raffigurante la Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina. Preziose suppellettili e paramenti costituiscono ancor oggi il corredo della chiesa.
Sul piazzale antistante la chiesa si affaccia anche un piccolo oratorio sul quale leggiamo D.O.M. ac S. JOANNI BAPTISTAE A D 1699.
Fonte: Parrocchia di Ponte in Valtellina