- Art & Culture
Nuclei rurali di Spriana
Contrada Portola/Cao - Spotolo
LE CONTRADE - Sul versante scosceso del Monte Foppa antichi borghi abbandonati, raggiungibili dal sentiero che sale dall’abitato di Spriana, offrono la possibilità di volgere uno significativo sguardo al passato.
Gli abitanti di Bedòglio, Portola, Gaggi e Mialli hanno mantenuto il loro originario aspetto fatto di scalini di pietra e ballatoi in legno. In località Cucchi si trova un manufatto antichissimo, una roccia piramidale con incise coppellette e canaletti, la cui forma richiama la montagna retrostante.
Fino al 1600 il borgo Scilironi, aggrappato ad alcuni massi sopra un dosso affacciato al Torrente Mallero, era abitato esclusivamente dai componenti delle famiglie di origine spagnola da cui prese nome.
Era un originale nucleo rurale, edificato su una notevole pendenza, con viuzze ripide e scalini intagliati nella roccia, cortiletti e case nere da cui spiccavano finestrelle bordate di calce bianca e tipici ballatoi in legno. A nord di Spriana si trova l’abitato di Marveggia, dove è possibile osservare i resti di una delle antiche torri di avvistamento poste a guardia dell’antica strada carovaniera.
Contrada Portola-Cao
Comune: Spriana
Località: Si può raggiungere dalla contrada Piazzo, dove, alla fine della pista forestale che sale da Scilironi, si imbocca il sentiero per Portola, oppure salendo la strada sterrata per la val di Togno fino ad incrociare la mulattiera che attraversa Miali e conduce a Portola.
Epoca: 1600-1800
La contrada Cao è collocata su un dosso a 1137 metri di quota, sul versante sinistro della Valmalenco, proprio all'imbocco della val di Togno. Esposta a sud gode di un favorevole soleggiamento e di una bella vista su Sondrio e la testata Orobica. Oggi incorniciata da ampi prati da sfalcio, in passato il territorio circostante era terrazzato e coltivato a segale, frumento e mais. E' collegata, per mezzo di un sentiero pedonale, alla contrada Piazzo, dove termina anche la pista forestale che conduce al centro del comune. Scendendo invece verso la val di Togno, si giunge alla contrada bassa di Portola, denominata Paroli, per incrociare quindi la strada sterrata che sale da Arquino. Le costruzioni si distribuiscono sul territorio secondo due allineamenti paralleli che seguono le curve di livello, un vicolo pedonale percorre in lunghezza il piccolo abitato ed un breve passaggio voltato conduce all'esterno dal nucleo, dove si trova anche l'unico affresco della zona raffigurante Madonna con Bambino e Santi. Le costruzioni, a due o tre piani, sono realizzate in pietrame a secco o con rabbocco di malta, hanno tetti in legno a due falde e coperture in lastre di pietra, con la facciata a capanna rivolte a valle. Negli edifici prevale l'uso della pietra, l'utilizzo del legno è limitato ad architravi, ballatoi e portoni d'ingresso. Fino agli anni '70 la contrada era abitata in modo permanente, fatto questo che ne ha favorito la conservazione. Attualmente si rilevano pochi interventi di ristrutturazione a scopo abitativo, sostanzialmente nel rispetto dei volumi e delle forme originali; la continuità nell'uso dei materiali e l'assenza di addizioni scriteriate garantiscono la conservazione dell'aspetto architettonico unitario del nucleo. All'interno dell'abitato si trova anche un forno in disuso, testimonianza di come in passato anche i piccoli nucleo lontani dai centri maggiori fossero, in pratica, entità semi-autonome.
Spotolo
Comune: Spriana
Località: Si raggiunge con una breve passeggiata percorrendo la mulattiera lastricata che sale dalla contrada Marveggia.
Epoca: antecedente 1600
Il Nucleo rurale denominato Spotolo è posto a 1300 metri di quota in comune di Spriana, su una sponda scoscesa e soleggiata, orientata a sud - ovest, il versante, interamente terrazzato, si estende a monte della contrada Marveggia, dalla quale parte un'antica mulattiera selciata che lo percorre interamente. Il nucleo si sviluppa secondo allineamenti paralleli alle curve di livello; si nota inoltre un criterio Insediativio informato dal tracciato dell'antica mulattiera. Le costruzioni sorte in adiacenza ad essa, ne seguono l'andamento, presentando a volte raccordi curvilinei tra i fronti lambiti. Le costruzioni, generalmente ad uso promiscuo, presentano caratteristici vani seminterrati, con focolari In pietra centrali e panche in pietra perimetrali. Sono a due o tre piani, con coperture a due falde e fronti a capanna orientati a valle, interamente realizzate con l'utilizzo di pietra e legno reperiti in loco. In particolare si evidenzia la perfetta esecuzione delle murature in pietra a secco, già riscontrata nella contrada di Marveggia. Il nucleo è completamente abbandonato ed i terreni incolti sono interessati dall'avanzamento della vegetazione che occulta anche l'edificazione, ben conservata nei suoi caratteri originari.