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Chiesa della Madonna Addolorata
La chiesa fu eretta tra il 1750 e il 1754 su progetto del capomastro Giacomo Cometti e dal figlio Giovan Battista, originari del Canton Ticino, due architetti particolarmente apprezzati e molto attivi nella Valtellina di quell’epoca: Giacomo Cometti diresse anche i cantieri della chiesa collegiata di Sondrio.
Il piccolo edificio ha alle spalle la piazza di Santa Maria Maddalena e l'antico nucleo abitato conservatosi quasi integro.
L'interno della chiesa è di piccole dimensioni con un solo altare coperto da un pregevole paliotto in seta ricamata con l'effige dell'Addolorata (sec. XVIII). Sulla parete di fondo si innalza una ricca cornice in legno intagliato, dipinto e dorato con sette rilievi raffiguranti Episodi della vita di Cristo e della Vergine (sec. XVIII).
Opera particolarmente significativa è la pala dell'altare, la Madonna Addolorata con il cuore trafitto da sette spade e, inginocchiati ai suoi piedi San Francesco di Paola, Maria Maddalena e San Vincenzo Ferreri, opera di Vittoria Ligari, pittrice figlia del più noto Pietro Ligari, firmata e datata 1756.
La storia della realizzazione di questa pala è alquanto tortuosa. La commissione era stata inizialmente fatta dal parroco di Lanzada Pier Angelo Mottalini al pittore Cesare Ligari, figlio di Pietro che era nipote dello stesso don Mottalini. In realtà l’assegnazione dell’incarico, dopo una lunga e faticosa trattativa che non trovò esito per motivi economici, fu infine dato alla sorella di Cesare, Vittoria, anch’essa pittrice, che realizzò l’opera per un prezzo più basso. Anche se il pagamento venne poi saldato al fratello Cesare, come era uso a quell’epoca in cui le donne non disponevano di alcuna autonomia personale, né tanto meno economica. L'opera è stata oggetto di un recente restauro (2008).
La chiesa conserva inoltre altri pregevoli dipinti su tela, arredi lignei e arredi sacri quasi tutti databili XVIII secolo.
Fonte - Ecomuseo della Valmalenco